ACIDITÀ DI STOMACO: CAUSE, SINTOMI E RIMEDI Presente nella categoria: News
1. Cause principali dell’acidità di stomaco
Secondo una recente ricerca dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano, svolta su un campione di circa 7000 soggetti di età superiore a 25 anni, il reflusso gastroesofageo colpisce in Italia il 20-25% della popolazione generale.
L’acidità di stomaco, anche nota come reflusso acido o bruciore di stomaco, può essere causata da diverse condizioni e fattori tra cui:
- Reflusso gastroesofageo (GERD): una delle cause più comuni di acidità di stomaco è il reflusso gastroesofageo. Si verifica quando il contenuto acido dello stomaco refluisce nell’esofago, causando irritazione e bruciore. Ciò può essere dovuto a un rilassamento del muscolo sfintere esofageo inferiore o ad una pressione eccessiva nello stomaco
- Alimentazione scorretta: consumare cibi piccanti, grassi o acidi, oppure cioccolato, caffè, bevande gassate e agrumi può aumentare la produzione di acido nello stomaco, contribuendo all’acidità
- Pasti troppo abbondanti: consumare pasti troppo abbondanti o mangiare poco prima di andare a dormire può aumentare la pressione nello stomaco e favorire il reflusso acido
- Obesità: l’obesità può aumentare la pressione intra-addominale, favorendo il reflusso acido
- Tabagismo: il fumo di tabacco può indebolire lo sfintere esofageo inferiore e contribuire al reflusso acido
- Gravidanza: le donne in gravidanza sono più inclini all’acidità di stomaco a causa della pressione aggiunta sull’addome in crescita, che può spingere i contenuti dello stomaco verso l’esofago
- Stress: lo stress può influire sulla produzione di acido gastrico e sulla sensibilità dell’apparato digerente
- Ulcere: le ulcere gastriche o duodenali possono causare un aumento della produzione di acido nello stomaco, portando a sintomi di acidità
- Helicobacter pylori: l’Helicobacter pylori è un batterio che può colonizzare la mucosa gastrica e contribuire allo sviluppo di ulcere e infiammazione gastrica
- Assunzione di farmaci: alcuni farmaci, come gli anti-infiammatori non steroidei, l’aspirina, alcuni antibiotici e alcuni farmaci per la pressione sanguigna possono contribuire all’acidità di stomaco, come effetto collaterale
- Disturbi dello sfintere esofageo inferiore: problemi con il muscolo sfintere esofageo inferiore possono favorire il reflusso acido.
Se l’acidità di stomaco è persistente o grave, è importante cercare l’attenzione di un professionista della salute per una valutazione accurata e per determinare il trattamento più adeguato. Cambiamenti nello stile di vita, modifiche nella dieta e, in alcuni casi, l’uso di farmaci possono essere utili per gestire questa condizione medica.
2. Sintomi comuni dell’acidità di stomaco
L’acidità di stomaco è associata ad una serie di sintomi, che possono variare in intensità. I sintomi più comuni includono:
- Bruciore o dolore toracico: il bruciore o dolore toracico è uno dei sintomi più distintivi dell’acidità di stomaco. Si verifica nella parte superiore dell’addome e può irradiarsi verso l’alto, causando una sensazione di bruciore o dolore dietro lo sterno
- Rigurgito acido: il contenuto acido dello stomaco può risalire nell’esofago, causando una sensazione di rigurgito acido o un sapore amaro in bocca
- Dolore o fastidio nella parte superiore dell’addome: si può avvertire dolore o fastidio nella parte superiore dell’addome, spesso al centro
- Difficoltà nella deglutizione: l’irritazione dell’esofago può causare difficoltà nella deglutizione, nota anche come disfagia
- Gonfiore o sensazione di pienezza: alcune persone possono sperimentare gonfiore addominale o una sensazione di pienezza soprattutto dopo i pasti
- Tosse notturna o raucedine: il reflusso acido può causare irritazione alla gola, portando a tosse notturna o raucedine
- Sintomi respiratori: in alcuni casi, l’acidità di stomaco può contribuire a sintomi respiratori come asma o difficoltà respiratoria
- Nausea o vomito: alcune persone possono avvertire nausea o avere episodi di vomito correlati all’acidità di stomaco.
È importante sottolineare che in alcuni casi, in realtà rari, la condizione può essere asintomatica o presentare sintomi lievi.
3. Rimedi domestici per l’acidità di stomaco
Chi soffre occasionalmente di acidità di stomaco o di reflusso può aiutarsi con semplici rimedi casalinghi. Il primo è sicuramente il bicarbonato di sodio: è alcalino e può aiutare a neutralizzare l’acido nello stomaco. Basta mescolare mezzo cucchiaino in un bicchiere d’acqua e bere lentamente. Tuttavia, c’è il rischio che le persone poco pratiche ne prendano troppo, alterando così il valore del pH dell’organismo: è meglio non abusarne.
Un altro semplicissimo rimedio casalingo è quello di bere a piccoli sorsi acqua non gasata e tiepida o anche tisane non zuccherate (ad esempio la camomilla). Il liquido diluisce i succhi gastrici e quindi allevia i dolori. La camomilla, in particolare, è un’erba di comprovata efficacia nella regolazione della produzione di acidi nello stomaco e ha un potentissimo effetto antinfiammatorio.
Altri rimedi sono la menta piperita, lo zenzero, i fiocchi d’avena o le noci. La menta piperita può aiutare a calmare l’irritazione, il gingerolo presente nello zenzero può contribuire a ridurre l’acidità di stomaco e i fiocchi d’avena o le noci possono assorbire gli acidi gastrici e alleviare l’acidità di stomaco. Anche le banane, il pane integrale e le patate producono lo stesso effetto.
Il latte è un rimedio tradizionale per l’acidità di stomaco, ma la sua efficacia può variare da persona a persona. È alcalino, quindi può aiutare a neutralizzare l’acido gastrico nello stomaco, ma allo stesso tempo chi è intollerante al lattosio potrebbe sperimentare un peggioramento dei sintomi gastrointestinali.
4. Quando consultare un medico
È consigliabile consultare un medico se l’acidità di stomaco interferisce con la qualità della vita quotidiana: se i sintomi persistono per più di qualche settimana, è importante consultare un medico per una valutazione accurata perché la persistenza dei sintomi potrebbe indicare una condizione medica sottostante. Inoltre, se si sperimentano sintomi gravi o improvvisi di acidità di stomaco, come un dolore toracico intenso o difficoltà nella respirazione, è necessario cercare immediatamente assistenza medica poiché questi sintomi potrebbero indicare condizioni più gravi come un attacco di cuore.
Un medico sarà in grado di eseguire una valutazione approfondita, mediante l’esame fisico, l’analisi della storia clinica e, se necessario, esami diagnostici per identificare la causa sottostante dei sintomi di acidità di stomaco.
5. Prevenzione dell’acidità di stomaco
La prevenzione dell’acidità di stomaco passa attraverso la gestione dello stile di vita e delle abitudini alimentari.
La prima regola è sicuramente quella di ridurre il consumo di cibi piccanti, grassi, cioccolato, caffè, menta, bevande gassate e agrumi, poiché possono aumentare la produzione di acido gastrico. È bene inoltre evitare di mangiare pasti abbondanti poco prima di andare a letto, poiché la posizione supina può favorire il reflusso acido.
Altre buone abitudini per prevenire l’acidità di stomaco sono:
- Masticare lentamente: masticare lentamente e cercare di evitare di parlare mentre si mangia riduce l’ingestione di aria, che può favorire l’acidità di stomaco
- Non distendersi subito dopo i pasti: dopo aver mangiato è bene aspettare almeno 2-3 ore prima di coricarsi o di assumere posizioni che possano aumentare la pressione nello stomaco
- Perdere peso: se si è in sovrappeso, la perdita di peso può ridurre la pressione nello stomaco e migliorare i sintomi di acidità di stomaco
- Evitare l’abuso di alcol e smettere di fumare: come abbiamo già visto, l’abuso di alcol e il fumo di tabacco possono contribuire ai sintomi di acidità di stomaco
- Alzare la testata del letto: sollevare la testata del letto di 15-20 centimetri, ad esempio utilizzando cunei sotto il materasso, può aiutare a prevenire il reflusso acido durante la notte
- Gestire lo stress: come per tutte le patologie, il livello di stress può influire significativamente sulla produzione di acido gastrico. Praticare tecniche di gestione dello stress come il rilassamento muscolare, la meditazione o lo yoga può aiutare a ridurre anche l’acido gastrico
- Bere acqua: mantenere un’adeguata idratazione bevendo acqua durante il giorno può aiutare a ridurre l’acidità di stomaco
- Seguire una dieta equilibrata: seguire una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre può contribuire a mantenere una buona salute digestiva.
6. Opzioni di trattamento medico
Per il trattamento dell’acidità di stomaco, il medico può raccomandare farmaci da banco o farmaci da prescrizione. Tra le opzioni di trattamento, che dipendono dalla gravità dei sintomi e dalla causa sottostante dell’acidità di stomaco, troviamo:
- Farmaci antiacidi: i farmaci antiacidi, disponibili senza prescrizione medica, neutralizzano l’acido gastrico. Sono spesso usati per ottenere un rapido sollievo dai sintomi di acidità di stomaco
- Farmaci anti-H2 (antagonisti del recettore H2): farmaci come ranitidina o famotidina riducono la produzione di acido nello stomaco. Sono disponibili sia da banco che su prescrizione
- Inibitori di pompa protonica (PPI): farmaci come omeprazolo, lansoprazolo o esomeprazolo inibiscono la produzione di acido gastrico in modo più potente rispetto agli anti-H2. Possono essere utilizzati per trattare sintomi gravi o persistenti e di solito richiedono una prescrizione medica
- Farmaci procinetici: farmaci come il domperidone possono migliorare il movimento dello stomaco e prevenire il reflusso acido
- Farmaci rivestiti: alcuni farmaci, come il sucralfato, possono formare uno strato protettivo sulla mucosa dello stomaco, aiutando a proteggerla dagli effetti nocivi dell’acido.
Nei casi in cui sia presente un’infezione da Helicobacter pylori, il medico può prescrivere una combinazione di antibiotici e di farmaci per ridurre l’acido, con l’obiettivo di eliminare il batterio.
Nei casi più gravi o quando altre opzioni di trattamento non sono efficaci, il medico può considerare l’intervento chirurgico per correggere eventuali problemi strutturali o per prevenire il reflusso acido.
L’endoscopia, che può essere raccomandata per valutare l’esofago e lo stomaco alla ricerca di danni o ulcere, può anche essere utilizzata per eseguire procedure terapeutiche, come la dilatazione dello sfintere esofageo inferiore.